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Sotto i radar dell'attenzione pubblica verso il cinema, passano talvolta autori degni di nota, con una loro poetica nell'affrontare problematiche legate ai rapporti umani.
In questi tempi di progressivo ottundimento, di allontanamento dalla nostra vera essenza, la visione di certi film ci riporta, con coraggio ed impegno, a tutto quello che dovrebbe essere centrale nelle nostre vite.

Daniele Pieraccini

Parleremo di tre registi che ci hanno colpito particolarmente, grazie al loro sguardo inusuale ed intelligente sulla tossicità che spesso caratterizza le interazioni sociali.
Si tratta di tre autori che la sanno lunga su tematiche non solo “terrene” e che, evitando stili ricercati e pretenziose atmosfere “d’autore”, dicono quello che hanno da dire con semplicità, direttamente ma evitando ogni banalità. E occhio ai diversi livelli di lettura di film come Colossal, Open Grave e Dual

Nacho Vigalondo

Spagnolo, classe 1977, è spesso anche sceneggiatore dei film che dirige. Compare anche come attore, in sue e di altri produzioni. Esordisce con una serie di cortometraggi molto interessanti, dal 1999 al 2007, prima di dirigere il suo primo lungometraggio Timecrimes. Seguono altri corti e tre film, Extraterrestre, Open Windows e Colossal, oltre a contributi agli horror antologici The ABCs of Death e V/H/S: Viral.

Vigalondo ha un indubbio talento nello sviluppare grandi idee (grandi inteso proprio come scala di importanza) su una scala intima dei rapporti umani. Grazie alle sue indubbie competenze bastano pochissimi mezzi economici e pochi attori: la profondità dei concetti espressi è decisamente top class. Il genere fantastico è piegato a piacimento per parlarci delle dinamiche dei rapporti umani della società.
La fantascienza da lui proposta, per quanto epica, funge da sfondo a vicende umane ispiratissime narrate con magistrale intelligenza e senso del ritmo, che lasciano dentro allo spettatore ben altro rispetto ai blockbuster hollywoodiani dal vuoto intellettivo dissimulato da tonnellate di effetti speciali.

– Personaggi falsi, distruttivi e tossici nelle relazioni: i veri mostri sono dentro di noi.

Da vedere:

7:35 de la mañana – cortometraggio (2003)
Marisa – cortometraggio (2009)
Timecrimes (Los Cronocrímenes) (2007)
Extraterrestre (2011)
Colossal (2016)

Premi Play per guardare il cortometraggio MARISA di Nacho Vigalondo

Riley Stearns

Anche lo statunitense Riley Stearns (1986) si fa inizialmente notare per dei cortometraggi, per poi passare alle opere di lunga durata, dei quali cura anche la sceneggiatura. Il suo film di debutto è Faults, del 2014, seguito da The Art of Self-Defense del 2019 e dal recentissimo Dual.

Con uno stile asciutto, semplice ma efficace, Stearns mette in scena delle satire bizzarre, dirette ma sottili al tempo stesso, che espongono la sua visione sulle attuali articolazioni dei rapporti umani e sociali e sui loro futuri sviluppi.
Dual, in particolare, visto il tema trattato e la glacialità con cui è rappresentato, sembra l’episodio mancante della serie Black Mirror, solo ancora più spietato nella sua satira sociale.

– I protagonisti delle storie narrate da Stearns sono accomunati dall’avere tratti e comportamenti piuttosto autistici, avvolti da una apparente atarassia che li rende facili vittime di manipolatori ipocriti dai doppi fini.

Da vedere:

The Cub – cortometraggio (2013)
L’arte della difesa personale (The Art of Self-Defense) (2019)
Dual (2022)

Premi Play per guardare il cortometraggio THE CUB di Riley Stearns

Gonzalo López-Gallego

Un altro iberico ha lasciato il segno con un’opera impressionante, Open Grave, che sospettiamo debba molto alla sceneggiatura di Eddie e Chris Borey. I due hanno elaborato anche lo screenplay per Boss Level, un notevole action movie basato su un loop temporale.

Gonzalo López-Gallego (1973), autore dell’horror fantascientifico Apollo 18, realizza nel 2013 un altro horror, stavolta post-apocalittico, che non può lasciare indifferente chi cerca qualcosa di più in un film oltre a divertimenti e spaventi superficiali.
Un approccio fatto di dura realtà materica, per parlare di qualcosa di estremamente esoterico.
E un ammonimento sul ruolo della memoria e sui meccanismi che si creano quando viene resettata.
Leggete la recensione del film sul blog e soprattutto guardatelo!

– Tra i diversi livelli di lettura e prima dell’efficace “twist” finale, altre dimostrazioni delle patologie che disturbano i rapporti umani: brutale e sparata in faccia quella dello “zombie” intrappolato nel filo spinato, che implora aiuto solo per trascinare con sé all’inferno chi prova empatia per lui.

Da vedere:

Open Grave (2013)

Premi Play per guardare una scena tratta dal film OPEN GRAVE di Gonzalo Lopez-Gallego

Il trailer del film COLOSSAL di Nacho Vigalondo

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