”Follia sanitaria, gravi malattie psicosomatiche, corpi che esplodono, atmosfera appiccicosa da apocalisse, lockdown militari, creature da incubo, panico e orrore...Brussolo con questo breve romanzo del 1986 non ci fa mancare niente.
Daniele Pieraccini
Pubblicato in Italia per la collana Urania il 18 gennaio 1987, “La Colère des ténèbres” fa parte del filone science-fiction che ha caratterizzato gli anni ’80 dello scrittore parigino.
Serge Brussolo (nel blog anche la recensione de “I seminatori di abissi”) si guadagna il rispetto necessario alla lettura fin dalle prime pagine di questo suo romanzo. E’ una lettura facile, veloce, non complessa ma dotata di una strana profondità che pare scaturire da una mente molto fervida sotto l’effetto di qualche psicofarmaco.
Si ha l’impressione di entrare in un universo surrealista creato da una immaginazione senza freni. Nonostante lo scarso spessore dei protagonisti, che ci priva di ogni empatia nei loro confronti (li seguiamo quasi più per vedere fin dove si spingeranno la loro demenza e la loro avidità), ci imbattiamo in immagini non prive di una certa poesia, seppure oscura e surreale.
La sinossi della storia:
David è un giovane infermiere inesperto e impreparato che viene assunto da una strana clinica sperduta in una brughiera, un luogo fuori dal mondo nel quale si aggira oltretutto, mietendo vittime, una bestia misteriosa, forse un lupo mannaro che qualcuno ha intravisto.
Il dottor Minsky, che dirige l’ospedale, è altrettanto misterioso e sfuggente. Su di lui e sui suoi esperimenti circolano voci strane ed inquietanti.
Nonostante la piccola città vicina all’ospedale sia invasa da branchi di pazienti ingessati, vittime di un’epidemia psicosomatica che provoca fratture spontanee ed immotivate, fino a far esplodere crani come gusci d’uovo sotto pressione, il professore riserva ai numerosi pazienti della clinica un interesse relativo. Le sue attenzioni sembrano dirigersi maggiormente al mondo degli insetti, anzi, verso una specie molto particolare di insetto…
David, guidato dalla bizzarra infermiera Julie, inizia a lavorare nella clinica e ad indagare sulle stranezze che caratterizzano la struttura ed i suoi dintorni.
Ogni mistero che si presenta è prima o poi svelato nel corso della vicenda; conosceremo anche l’origine dei lati oscuri del giovane infermiere e della nefasta e intrigante collega.
La cura rivoluzionaria che il dottor Minsky sta applicando sui pazienti ci sorprenderà e raggelerà; come le altre rivelazioni del romanzo lascerà immagini difficili da cancellare nella retina della nostra mente.
La fantasia fertile e malata di Brussolo ci immerge in un’atmosfera glauca e opprimente che l’autore, con la sua scrittura nervosa, riesce a rendere in qualche modo accattivante. La costruzione della storia procede come una sorta di aggravamento permanente, tutto è strano e folle, compresi i due protagonisti dal passato oscuro. Le loro disavventure sono però a tratti divertenti, e l’opera risulta molto veloce da leggere.
Brussolo, perlomeno quando si muove all’interno del suo filone “fantascientifico”, sembra un Ballard ancor più cupo, distopico e cinico.
Gli elementi di body-horror (ibridazione e mutazione) rimandano certamente anche alle opere di Cronenberg; la descrizione che l’autore francese rende della realtà ricorda le visioni assurde, inconcepibili e patologiche di uno dei maestri del fantastico e dell’horror in letteratura, E.T.A. Hoffmann, senza però il risvolto onirico e magico proprio del lato romantico dell’autore tedesco, con il conseguente rimpianto di un’armonia perduta.
Brussolo non rimpiange né vagheggia alcunché, la sua immaginazione nasce da un mondo di oscurità assoluta e senza speranza alcuna. Dal disinteresse verso ogni forma di speranza, parrebbe.
AUDIOINTERVISTA IN FRANCESE A SERGE BRUSSOLO
CONSIDERAZIONI FINALI
Quello de “La collera delle tenebre” è un mondo che espande la sua follia ben oltre i confini della brughiera di Saint-Alex.
Un mondo di scienziati pazzi che ignorano volutamente le cause dei disturbi che affliggono i pazienti, trovando più affascinante, rapido e remunerativo combattere i sintomi, a costo di applicare trattamenti allucinanti che si rivelano peggiori del male stesso.
Un mondo in cui le persone si ammalano a causa del terrore di ammalarsi; un mondo in cui le autorità tutelano esclusivamente i soggetti più importanti o facoltosi, reprimendo, spiando e brutalizzando con modalità ottuse e cieche la maggioranza dei cittadini.
Un mondo in cui gli stessi cittadini formano una folla psicologica alla deriva, in balìa degli eventi, superstiziosa, paurosa e infine capace di reagire con furia barbarica e insensata.
Un mondo, insomma, che oggi possiamo sentire un po’ meno “fantascientifico” e più vicino…