”Iniziamo l'anno in bellezza con questa splendida perla nera che arriva dal Sol Levante: una rara Epiphone LPC-90, la Gibson Les Paul Custom giapponese.
Lorenzo
La Gibson iniziò la produzione di strumenti in Giappone nel 1969, quando vi spostò la sede di produzione della Epiphone, che fu affidata alla fabbrica Matsumoku Industrial Co. (allora si chiamava ancora Matsumoto Mokkou, da cui deriva appunto il nome composto Matsumoku), situata nella città di Matsumoto.
La Matsumoku era inizialmente produttrice di mobilio in legno per le macchine da cucire Singer e in seguito si convertìi alla fabbricazione di chitarre elettriche nel 1962 grazie ad un accordo commerciale preso con Yuichiro Yokouchi, già fondatore della Fujigen, anch’essa basata a Matsumoto.
Quando la Gibson arrivo alla Matsumoku, questa era già famosa come produttrice di strumenti per marchi come Aria, Westone, Ibanez, Greco e nella sua storia di produttrice di chitarre di qualità produsse per oltre trenta diversi marchi, fino alla chiusura nel 1987, anno successivo alla fine dei suoi rapporti con Gibson.
Si può quindi immaginare che la perdita di un cliente così grande abbia influito non poco negativamente sul già oneroso investimento che la fabbrica aveva fatto per rinnovare i suoi impianti proprio nel 1986: aria di sabotaggio? Chissà…
La Gibson decise comunque di affidare il manageriato del suo nuovo marchio “Orville by Gibson” alla Yamano Gakki, la quale era già stata a guida della produzione della Fender Japan assieme alla Kanda Shokai.
Il marchio, derivato dal nome del fondatore della Gibson stessa, fu creato per arginare la perdita commerciale data dagli alti numeri di vendita delle copie giapponesi di alta qualità e prezzi competitivi, sia nel mercato domestico che in esportazione. Di conseguenza produrre una linea di Gibson a costi minori direttamente nel paese di vendita e riservata esclusivamente al mercato interno, era parsa la soluzione migliore.
La Produzione delle ObG iniziò nel 1988, strumenti di alta manifattura e qualità di materiali, rifiniti alla nitro e che montavano pick-up Gibson, e nel 1989 inziò anche la produzione delle “Orville”, una linea più economica verniciata in poliuretano e montante pick-up di produzione giapponese. Se gli strumenti Orville erano commercializzati tra i 70.000 e 80.000 ¥, gli Orville by Gibson erano venduti a prezzi compresi tra i 100.000 e i 200.000 ¥.
La produzione di questi strumenti ebbe un successo notevole ma subì comunque un arresto e, mentre le ObG vennero cessate nel 1995, le Orville si fermarono nel 1997 per fare spazio alle Epiphone Japan, che venne prodotta in due serie diversificate: la Elitist con pick-up Gibson, prodotta soprattutto per l’estero, e la Elite JDM (Japan Domestic Market).
Di queste ultime, non si sa molto a parte che vennero prodotte sia dalla Fujigen che dalla Terada, sempre esclusivamente per il mercato interno e sempre con finitura in poliuretano e gli stessi pick-up delle Orville. Pur essendo stati in produzione fino al 2002, sono strumenti abbastanza rari e sono ancora più interessanti in quanto tra i pochissimi esistenti a marchio Epiphone ma con la tipica paletta di forma Gibson.
Nella linea delle JDM venivano prodotti i modelli Les Paul nelle versioni Junior SC e Dc, Special, Standard e Custom, i modelli SG, quelli 335 e i bassi Thunderbird e EB.
Le Custom erano in 3 versioni, LPC-80 (rosewood), LPC-90 (ebony) e LPC-95L (mancina), oggi a Classic2vintage abbiamo il piacere di avere gradita ospite una splendida LPC-90, ovvero la versione con tastiera in ebano.
E’ una Fujigen e l’anno di produzione è il 1999, è di proprietà dell’amico Mark R. ed è arrivata a lui dalla lontana Osaka affrontando un viaggio da odissea di 4 mesi in mare a causa del blocco dei corrieri che rendeva impossibile la spedizione aerea. Ma alla fine è arrivata miracolosamente sana e salva, proprio quando lui la credeva ormai naufragata su qualche isola lontana.
Questa bella perla nera è in condizioni eccellenti e completamente originale, tranne per un upgrade dei potenziomentri e del pick-up al ponte con un Seymour Duncan SH-4 JB e continuerà a rockeggiare nelle mani di Mark ancor a per molto.