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E’ l’emblema del minimalismo: un manico in acero avvitato ad un corpo in frassino con 2 pickup, la Fender Telecaster è probabilmente la chitarra solid body più longeva della storia e sicuramente una delle più affascinanti.

Lorenzo

Oggi è nostra gradita ospite una splendida Telecaster Blonde del 1963 che il nostro amico Mark R. ha restaurato per conto dello zio E. R.
E’ una delle prime “veneer” ed è un vero gioiello, soprattutto dopo il lavoro di Mark.

Mark ha sostituito i pot malfunzionanti con altri originali coerenti con l’anno, ha oliato meccaniche e ponte e dato una bella lucidata, assolutamente manuale, alla finitura della chitarra.

Questo lavoro molto curato lo ha fatto anche per l’altra Telecaster dello zio, un’altrettanto splendida Lake Placid Blue del ‘68 che vi presenteremo prossimamente.

All’inizio degli anni ‘50 Leo Fender, allora tecnico specializzato in riparazioni radio e in costruzione di steel guitars elettriche, diede vita assieme a George Fullerton a quella che si sarebbe rivelata la prima chitarra solid body di produzione industriale, squisito esempio di fascinosa semplicità.

Inizialmente chiamata Esquire e subito ribattezzata Broadcaster, nome al quale dovrà subito rinunciare a causa di una disputa con la Gretsch per la sua serie di batterie Broadkaster, la Telecaster riscosse subito un grande successo tra i giovani chitarristi per il prezzo accessibile, l’ottimo sustain e l’assenza di feedback.

Rivelatasi nel corso del tempo uno strumento estremamente versatile, è divenuta lo strumento preferito da molti chitarristi che ne hanno fatto il proprio cavallo di battaglia facendola assurgere a regina del country e del blues ma anche del rock e del funky e in seguito della new wave e del pop, diventando la chitarra simbolo dei Police nella persona di Andy Summers.

Il resto è Storia.

UN INTERESSANTE VIDEO SUL “TWANG” DELLA TELECASTER

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