Skip to main content
Category

Chitarre Vintage Ceche

headerok_big_beat_jolana_classic2vintage

Jolana Big Beat, un pezzo di Futurismo

By Chitarre Vintage CecheNo Comments

Gli anni 60 hanno segnato un periodo di enorme innovazione e fantasia nel design ovunque nel mondo, chiaramente l'Est Europa non poteva mancare alla chiamata.

Lorenzo

Facendo un attimo di mente locale, mi ricordo che da piccoli ci parlavano dell’est europeo come di un luogo buio e totalmente chiuso all’occidente e alle sue “devianze”, dove non esistevano altro che povertà e arretratezza…quindi viene spontaneo chiedersi: da dove salta fuori tutta questa musica rock, funk, jazz est europea che da anni impazza sui canali video tematici? E tutti questi strumenti con i quali veniva suonata, non solo assolutamente occidentali ma addirittura provenienti dagli USA, ma anche estrememente costosi e difficili da reperire persino nella parte “libera” dell’Europa? Quindi, a questo punto, perchè sorprendersi dell’esistenza di indotti che producevano non solo chitarre elettriche ma addirittura di fogge assolutamente non conformi all’immagine grigia che ci era stata raccontata di quei posti?

Scopriamo oggi, con piacere, che in Cecoslovacchia esisteva una fabbrica di nome Jolana che produceva uno strumento assolutamente attraente ed inedito, la splendida Big Beat!

La Big Beat ha una grande somiglianza con la celeberrima Chiquita di Mark Erlewine, una travel guitar resa iconica sia da Billy Gibbons degli ZZ Top (suo co-creatore) che dal film Ritorno al Futuro, dove il piccolo diavolo giallo fa bella mostra di sè in un primissimo piano della celebre scena di apertura:

Lo strumento completo è composto dalla chitarra vera e propria e da un amplificatore ad essa collegato. Come opzione veniva offerto anche lo Jolana T6 Kombo, un piccolo amplificatore esterno alloggiato in una custodia per macchina da scrivere portatile e contenente la stessa circuitazione di quello collegato alla chitarra.

L’esemplare qua presente, che appartiene al nostro amico collezionista Gordy Ramz, si trova al momento in una fase di riparazione resa problematica dalla difficoltà nel riuscire a reperire lo schema elettrico di questo rarissimo strumento, non è stato quindi possibile ottenere una registrazione della chitarra suonata ma non appena ve ne sarà la possibilità l’articolo verrà aggiornato.

AGGIORNAMENTO:

grazie all’amico Mattheus siamo entrati in possesso dello schema dell’ampli della Big Beat, si trovano alla fine dell’articolo.
Mattheus ci informa anche che la chitarra è estremamente rara e costosa ed è molto ricercata in Repubblica Ceca e Slovacchia.

Gustiamocela per il momento in questo spezzone tratto da un film dell’epoca:

Le immagini seguenti sono invece tratte dal sito jolana.info

Non molto è conosciuto della storia della Jolana Big Beat, tranne che fu il prodotto della mente geniale e del lavoro di un personaggio molto importante per lo sviluppo della chitarra elettrica dell’est Europa, il signor Josef Růžička (1928 / 2004), definito giustamente il Leo Fender Ceco. Il signor Růžička fu responsabile della nascita, tra le altre, della bella Resonet Grazioso che abbiamo visto tra le mani di George Harrison e Jimmy Page.

Una galleria di video della Big Beat e dell’amplificatore “lunchbag” opzionale.

Gli schemi che Mattheus ci ha gentilmente fornito

fiancointera_coletti_g61ccl_classic2vintage

Coletti G 61 C, capolavoro Art Decò

By Chitarre Vintage CecheNo Comments

Da grandi appassionati di Art Nouveau quali siamo, non potevamo non dedicare un canto d’amore alle bellissime chitarre Coletti.

Lorenzo

Martin Coletti era una delle ditte presenti nell’area di Schönbach, un piccolo borgo della Repubblica Ceca che oggi si chiama Luby e che si trova a pochissimi chilometri dalla sua controparte in Germania, Markneukirchen (tra l’altro luogo di nascita del famoso C.F. Martin).

 

 

Molti tedeschi vivevano e lavoravano nell’area di Schönbach, producendo strumenti di alta qualità e, negli anni 30 del Novecento, fu quello il centro nevralgico della produzione di chitarre dell’Europa centrale: da essa uscivano marchi distribuiti dalla anglosassone Dallas (tra i quali Radiotone, Ridgmount, Avalon e Martin Coletti appunto) ma anche Franz Mettal, Anton Bräuer, Cremona, Taco, Mestan, Primus, Albo e chissà quanti altri.

 

 

 

Dopo la fine della guerra, i tedeschi furono accompagnati all’uscita e i cechi cambiarono nome alla città, riesumarono le manifatture di strumenti ed iniziarono la produzione di strumenti economici, fatti con materiali di bassa qualità e praticamente nessuna attenzione a sonorità e suonabilità. Ma questa è un’altra storia e poco ci riguarda perché adesso ci concentreremo sulle splendide Coletti, costruite per rivaleggiare orgogliosamente con le “pompose” sorelle americane.

 

 

Le Coletti modello G61C presenti in queste immagini sono scavate a mano nell’abete e nell’acero mentre i manici sono realizzati in faggio con intarsi a blocchi in madreperla. Tastiere e ponti sono modellati nell’ebano e la verniciatura è la classica nitrocellulosa, che col tempo non fa che aggiungere fascino ai nostri amati strumenti d’epoca. Gli splendidi intarsi in legno della paletta, le belle meccaniche 3-in-linea nichelate e i fantasiosi battipenna in celluloide con “C” campeggiante sopra, completano il fascino di queste splendide dame da jazz. E arrivati qua, ci mettiamo in religioso silenzio ad ammirare queste meraviglie, lasciando parlare le immagini.

 

 

Per ulteriori informazioni sugli strumenti di Schönbach, si consiglia una visita al sito di Tomas Dvorak (http://schoenbach.webnode.cz/)