”Parlando di personaggi iconici, è difficile che non venga subito in mente Wandrè con i suoi lavori al limite del paranormale e la Rock 6 è una delle sue più strane creature.
Lorenzo
Trovarsi al cospetto di uno strumento di Wandrè è come trovarsi di fronte ad un’opera d’arte moderna, lavori del genere dovrebbero avere un loro posto di diritto in ogni museo di arte contemporanea del mondo, talmente sono votate al design e all’arte concettuale.
Il nostro amico Gordy ha gentilmente prestato i suoi due esemplari di Rock 6 per la realizzazione di questo articolo, dicendoci che una delle due chitarre è disponibile per la vendita.
Incredibilmente ispirata alla tavoletta del w.c., prende le sue forme dalla Spazial, modello del quale conserva il perimetro ma modificandone sensibilmente le dimensioni: la Rock è più lunga di circa 7 cm, più stretta di circa 5 alle spalle e 7 ai fianchi mentre lo spessore è di circa 2 mm in meno.
Il modello Rock, sia basso che chitarra, è una vera e propria scultura, che richiama feticci e simbolismi ancestrali, una sorta di idolo ligneo inneggiante alla ‘Libertà’, che Wandrè identificava nel rock ma anche nell’atto della minzione stessa in quanto atto liberatorio, da questo l’ispirazione alla forma della ciambella del w.c.
L’essenza scelta per il body è il meraviglioso Padouk africano finito ad olio, legno durissimo e pesante tanto quanto affascinante, che contribuisce a conferire un gusto tribale a questo strumento unico.
Come di prassi, manico e paletta sono in alluminio, neck through e con la consueta copertura in plastica sul retro. Inizialmente attraversava il foro maggiore fino al tallone, ancorandosi ad una staffa trapezoidale di alluminio. In seguito venne accorciato e il foro rimase così libero, con grande guadagno del look generale dello strumento.
Per la Rock 6 non venne disegnata una paletta dedicata ma furono utilizzati i modelli già montati su Selene, Waid e Spazial dello stesso periodo.
La parte elettronica consta di due pickup Davoli e di volume, tono e selettore dei pickup, inseriti nel tipico scatolotto di lamiera di ottone cromato già usato in tutte le altre chitarre tranne la Bikini.
La particolarità estrema delle forme di questo strumento è data appunto dai due fori che si aprono nel body, quello grande che spesso ha forma di cuore o fagiolo, e quello piccolo, di sagoma variabile dal rotondo all’ellittico.
Si è erroneamente pensato che la foggia dei fori corrispondessero a diversi periodi produttivi, mentre più probabilmente differivano a piacere dell’operatore addetto alla sagomatura, oppure, molto più spesso, erano dettati dalla necessità di correggere eventuali difetti del legno, errori o scheggiature verificatesi durante la lavorazione di un legno difficile come il Padouk.
La Rock 6 è caratterizzata da un suono decisamente caldo e da un notevole sustain donato dal Padouk e dal foro inferiore che donna al corpo una forma tipo il celebre Scacciapensieri (o Marranzano), imitandone le capacità fisiche.
In questa chitarra ci si può soprendere a vederci di tutto, da una strana faccia con un solo occhio, alla sagoma di un uccello (personalmente ci vediamo qualcosa di molto simile all’uccellino Woodstock dei Peanuts).
La Rock 6 venne prodotta dal 2 settembre 1961 fino alla fine del 1962, i due esemplari qua in esposizione appartengono alla produzione del 1962.
Per ulteriori informazioni vi rimandiamo all’ottimo libro “Wandré – L’artista della chitarra elettrica” scritto dal maggior esperto di Wandré, il dott. Marco Ballestri.
Panoramica della Wandrè Rock 6
Vi starete chiedendo quale delle due chitarre sia in vendita, ebbene si tratta dell’esemplare con i segnatasti a dot che vi mostriamo qua sotto.
Sembra che questo esemplare sia lo stesso suonato da Eddy Grant con gli Equals, come visibile nel video di ‘Baby come back’ a Top of the Pops.
Per richieste di informazioni potete rivolgervi a Gordy.
Eddy Grant con The Equals in ‘Baby come back’ (Top of the Pops – 1968)
…ma il suono com’è?
Demo dei suoni della Wandrè Rock 6
…e il basso?
La versione basso probabilmente nacque prima della chitarra, e fu battezzata, appunto, Rock Basso.
Chitarra e basso condividevano lo stesso diapason di 32,6 ma il basso aveva un solo pickup e rimase in produzione fino alla fine del 1964.
Paletta e attaccacorde erano gli stessi del modello Waid e anche il controllo di volume, come nello stesso Waid, si trovava alla base dell’attaccacorde.
Come suona un Wandrè Rock Basso
Ringraziamenti
Ringraziamo il guppo Facebook e nostro affiliato Wandré Guitars che, nella persona del dottor Marco Ballestri, ci ha cortesemente fornito materiale informativo e fotografico, nonchè gentile consulenza.
Un ringraziamento doveroso và sempre all’artefice di tutto, quel Wandré che ci ha lasciato un patrimonio di arte e innovazione che non manca mai di farci rimanere in stupefatta ammirazione.