”KARL KROGSTAD è venuto a mancare esattamente un anno fa.
The Boss
Nell'occasione dell'anniversario del suo passaggio ad un'altra dimensione, vogliamo fargli omaggio di questo articolo, con il quale viene ufficialmente inaugurata la sezione cinema di Classic2vintage.
Vi chiederete chi fosse il signor Krogstad. Ebbene, non solo era uno dei registi/sceneggiatori indipendenti più stimati della scena di Seattle ma è stato, appunto, lo sceneggiatore e regista de “I due mondi di Kevin” (Didn’t you hear…?).
Adesso vi chiederete cosa sia “I due mondi di Kevin”…va bene, basta con questo giochetto: si tratta di uno dei film più particolari e difficili da reperire.
Tanto per iniziare ha una storia travagliata: dichiarato come uscito nel 1983, risale in realtà al dicembre 1970 e uscì in contemporanea in alcune sale del circuito di Seattle il 24 febbraio 1971, proprio in coincidenza di una tremenda tempesta di neve, così che venne visionato solo da uno sparutissimo gruppo di persone.
Pare in seguito sia stata programmata una più vasta distribuzione nelle sale attraverso la Futurama International per il luglio 1972 ma in realtà non sono state reperite prove di ulteriori proiezioni oltre a quelle di Seattle.
La Skip Sherwood Productions rinnovò il copyright nel 1983 (motivo per il quale gli è stato erroneamente assegnato l’83 come anno di uscita) e il film iniziò i passaggi tv in tarda serata, cominciando finalmente a raccogliere un suo seguito di fan.
Venne poi riedito nel 1985 in VHS dalla American National Enterprises (A.N.E.) Home Video/Prism Entertainment, in tiratura talmente bassa che è molto difficile da trovare anche negli Usa.
Non è nemmeno chiaro se sia stata prodotta una versione DVD o meno.
Insomma, il classico film fantasma, del quale forse si sono perse le tracce…se non fosse che Classic2vintage possiede quella che sicuramente è l’unica copia in italiano esistente in VHS, pazientemente registrata oltre 25 anni fa durante un passaggio tv.
Ed è anche di qualità più che accettabile.
Sinceramente non sappiamo nemmeno come sia possibile che esista un’edizione italiana di questo film.
E dopo aver fatto un po’ di cronistoria, andiamo adesso a parlare del film stesso.
In un’epoca nella quale il cinema psichedelico e sperimentale era cosa all’ordine del giorno, si pensò di lanciare Didn’t You Hear come “il primo film con colonna sonora totalmente elettronica! Sperimenterete suoni e sensazioni che non avete mai avuto prima“.
Della composizione della soundtrack, appunto, si occupò lo specialista in elettronica Mort Garson, operandola con il suo Moog modulare, mentre oggetto/sceneggiatura e regia (erroneamente attribuita al produttore Skip Sherwood) furono opera del nostro signor Krogstad.
Ma di cosa tratta il film?
Dunque, Kevin è uno studente del college con un’elevata sensibilità e con parecchi problemi a confrontarsi e vivere a contatto con i propri coetanei.
In pratica quello che oggi verrebbe facilmente liquidato come nerd sociopatico: estremamente timido e con una grande difficoltà a rapportarsi con l’altro sesso, vive in pratica quella difficile situazione nella quale una persona si trova ad essere quando è più matura e sensibile rispetto alla propria età fisiologica.
Impossibilitato a legare con gli altri nella realtà, si rifugia in sogni psichedelici ad occhi aperti dove lui e i compagni di classe (gli amici che non riesce ad avere nella realtà) si impadroniscono di un veliero abbandonato a pochi metri dalla riva, lo battezzano “Regina di Saba” e giocano alla vita dei pirati, solcando in lungo e in largo un arcipelago di isolette (principalmente Lopez Island e le San Juan Islands).
In questi viaggi, infarciti di dialoghi e considerazioni filosofiche interessanti e simboliche (“perchè gli umani ad un certo punto della vita smettono di giocare?” – “ci stanno derubando della nostra individualità”), incontrano gli abitanti delle isole e ne nescono situazioni spesso surreali e colorate.
E’ questa la parte degna di nota del film, assieme alla fotografia psichedelica e alle gestualità rituali e votate al simbolismo.
Per quanto riguarda invece la parte “reale”, girata nel campus della Washington University, è sicuramente prevedibile ma serve appunto come efficace preambolo di lancio per la parte onirica.
Krogstad si occupò anche della fotografia ed è piuttosto chiaro che il progetto gli stesse parecchio a cuore. Il risultato non è affatto male, la colonna sonora di Garson, ricca di sonorità particolari e atmosfere vintage, è sognante e psichedelica e si sposa ottimamente alle immagini surreali delle avventure che i novelli pirati psichici vivono tra le isole.
Passiamo al comparto recitazione: Kevin è interpretato da un giovanissimo Dennis Christopher, caratterista super prolifico e protagonista di alcune pellicole di culto come All American Boys e Dissolvenza in Nero (Fade to Black), probabilmente però in Italia il suo ruolo più famoso è quello di Eddy Spaghetti nella prima, ottima, versione di IT realizzata da Tommy Lee Wallace e Larry Cohen.
James, unico amico di Kevin nel mondo reale, è il noto Gary Busey e Paige, compagna dei sogni di Kevin, è l’affascinante Cheryl Waters, qua al suo debutto.
L’unico trailer reperibile è però virato sulle scarse scene d’azione presenti e non rende quindi un’idea reale del film.
Trailer del film
“I due mondi di Kevin” è una pellicola che, tutto sommato, conserva una buona freschezza e tiene vivo l’interesse alla visione e al suo messaggio giovanile che in realtà vale per tutte le età.
Il parere di Classic2vintage è che il film meriti la visione; l’augurio, a questo punto, è di riuscire a trovarlo.